Oltre i capoluoghi comuni

OLTRE I CAPOLUOGHI COMUNI

È uno slogan che contiene un gioco di parole un po’ provocatorio.
Si fa riferimento a luoghi comuni che descrivono l’azione regionale e si pone l’accento sulle diversità tra grandi città e tutto il resto dei Comuni della provincia.
Sulla sanità ad esempio è un luogo comune che la Lombardia sia un’eccellenza. Forse dovremmo dire che la sanità lombarda ha alcune eccellenze indiscutibili, ma che poi l’accesso alle cure, alla diagnostica o alla prevenzione non è uguale per tutti. È esperienza comune (e non un luogo comune questo) che per alcuni esami le liste d’attesa e le tempistiche siano inaccettabili: mesi per una tac o per una risonanza, quando poi magari si scopre che nelle medesime strutture a pagamento gli stessi esami sono ben più celeri.
Con il risultato che in Lombardia è stato stimato che 1 persona su 9 rinuncia alle cure perché non può permetterselo. E’ un dato drammatico».
Nessuno disconosce il valore e l’importanza fondamentale dei capoluoghi come motori trainanti delle province sotto vari aspetti: in termini di servizi, trasporti, economia, istruzione universitaria, cultura. E questo è ancor di più vero per Brescia che in questi anni si è assunta di fatto un ruolo prezioso di guida per tutta la provincia. Ma non si possono ignorare le esigenze del resto dei Comuni e dei cittadini che lì vivono.
Sempre sulla sanità bisogna puntare di più sulla territorialità e sulla prossimità delle cure.
La riforma della sanità voluta da Regione Lombardia e da Letizia Moratti ha sì istituito le Case di Comunità, sfruttando le risorse europee del PNRR, ma non le ha riempite di contenuti, non spiegando con quali risorse di personale e di professionalità si potranno garantire servizi solo immaginati al momento.
Sul Trasporto Pubblico Locale Provincia di Brescia è sottofinanziata dal fondo regionale trasporti o comunque non finanziata proporzionalmente rispetto a altre Province.
I numeri dicono che la Provincia di Brescia ha il 12% della popolazione regionale e il 20% della sua estensione territoriale, ma riceve risorse pari al 9%. Con ripercussioni sugli utenti del servizio, tamponate da Provincia e Comune di Brescia.
Il tema della tutela ambientale e della qualità dell’aria, nell’ottica della transizione ecologica, non riguarda solo le grandi città, ma anche i piccoli Comuni e chi li abita.
C’è poi il tema del lavoro, soprattuto per i giovani e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Il tema dell’abitare con il sistema ERP, gestito dall’ALER, che non funziona per nulla e rischia di ingenerare insicurezza.
Un tema a me caro è quello della legalità e della trasparenza. I Comuni soprattutto più piccoli devono essere antenne sul territorio e avere strumenti per intercettare, nonché prevenire delle possibili infiltrazioni malavitose.
Credo che ci sia davvero bisogno di chi realmente possa rappresentare il territorio: qualcuno che lo viva e lo conosca effettivamente, e che sia a disposizione di amministratori e cittadini.
È ciò che nel mio piccolo ho cercato di fare a Palazzolo nella mia comunità, e come Presidente di ACB.
Ora sono convinto di potere continuare a farlo anche a livello regionale a favore di tutta la provincia di Brescia.
gabrielezanni.eu