GABRIELE ZANNI CORRE
PER REGIONE LOMBARDIA:
UNA CANDIDATURA OLTRE I LUOGHI COMUNI
PER DARE VOCE AL TERRITORIO
Palazzolo sull’Oglio, 10/01/2023 – Dare veramente voce alle ragioni di tutti, anche di chi troppe volte non si è sentito ascoltato, per andare oltre i luoghi comuni che spesso caratterizzano la narrazione sulla Regione Lombardia e così affrontare problemi purtroppo ancora irrisolti.
Sono queste le motivazioni alla base della candidatura di Gabriele Zanni alla carica di Consigliere Regionale nella lista del PD di Brescia, a supporto del candidato Presidente Pierfrancesco Majorino.
Zanni – per dieci anni (2012–2022) Sindaco di Palazzolo sull’Oglio e per sette anni e mezzo (2014–2022) Presidente di ACB, l’Associazione Comuni Bresciani – ha maturato la decisione di candidarsi in virtù delle numerose sollecitazioni che gli sono giunte da più parti, «da semplici cittadini, da militanti del partito in diverse zone delle Provincia e da molti amministratori con cui ho avuto modo di collaborare», come ha avuto modo di spiegare lui stesso durante la conferenza stampa di presentazione della sua candidatura che si è tenuta martedì 10 gennaio nella sua città, Palazzolo.
LE TUE RAGIONI IN REGIONE
«C’è un’esigenza vera di rappresentanza delle Comunità, soprattutto delle più piccole della nostra Provincia, anche per avere accesso in maniera più equa a misure e finanziamenti per opere necessarie. Troppo spesso si sono penalizzate amministrazioni di colore diverso rispetto a quello del governo regionale. Risorse elargite a pioggia in assenza di una razionale programmazione e di strumenti di pianificazione precisi. C’è chi deve partecipare a bandi sulla base di progettualità concrete e rilevanti e chi può stipulare con più facilità accordi di programma o avere finanziamenti per opere non sempre strategiche», ha spiegato Zanni, illustrando uno dei due principi alla base della propria candidatura, racchiuso nello slogan Le tue ragioni in Regione.
«Questa disparità di trattamento non è semplicemente fastidiosa, ma decisamente iniqua. Ecco perché con la mia candidatura spero di avere l’occasione di dare voce e ragioni a tante realtà nelle sedi istituzionali più alte. Dopo 28 anni di governo del Centrodestra – in cui non c’è mai stata la volontà di superare questo dato di fatto – è ora di scardinare questa dinamica: non è più possibile continuare a perpetrare queste discrepanze o che addirittura si venga ignorati perché non funzionali in termini di consenso».
OLTRE I CAPOLUOGHI COMUNI
È con un gioco di parole che Zanni illustra l’altra parte del progetto politico alla base della sua candidatura in Regione. Si fa riferimento a luoghi comuni che descrivono l’azione regionale e si pone poi l’accento sulle diversità tra grandi città e tutto il resto dei paesi della provincia.
E gli esempi per spiegare questo pensiero sono innumerevoli.
«Sul tema sanità: è un luogo comune che la sanità lombarda sia un’eccellenza. Forse dovremmo dire che la sanità lombarda ha alcune eccellenze indiscutibili, ma che poi l’accesso alle cure, alla diagnostica o alla prevenzione non è uguale per tutti – spiega Zanni –. È
esperienza comune (e non un luogo comune questo) che per alcuni esami le liste d’attesa e le tempistiche siano inaccettabili: mesi per una tac o per una risonanza, quando poi magari si scopre che nelle medesime strutture a pagamento gli stessi esami sono ben più celeri. Con il risultato che in Lombardia è stato stimato che 1 persona su 9 rinuncia alle cure perché non può permetterselo. E’ un dato drammatico».
Oltre a ciò, in questo secondo slogan c’è anche la volontà di sottolineare la diversità strutturale tra le grandi città (capoluoghi) e tutto il resto dei Comuni della Provincia.
«Nessuno disconosce il valore e l’importanza fondamentale dei capoluoghi come motori trainanti delle province sotto vari aspetti: in termini di servizi, trasporti, economia, istruzione universitaria, cultura. E questo è ancor di più vero per Brescia che in questi anni si è assunta di fatto un ruolo di guida per la Provincia – ha proseguito Zanni –. Ma d’altro canto non si possono ignorare le esigenze del resto dei Comuni e dei cittadini che lì vivono».
E anche su questo tema gli esempi non mancano.
Tra questi, quello della sanità territoriale e della necessità della prossimità delle cure. La riforma della sanità voluta da Regione Lombardia e dalla Moratti ha sì istituito le Case di Comunità, sfruttando le risorse del PNRR, ma non le ha riempite di contenuti, non spiegando con quali risorse di personale e di professionalità si potranno garantire servizi solo immaginati al momento.
O ancora, il tema dei trasporti. Provincia di Brescia sul TPL è sottofinanziata dal fondo regionale trasporti o comunque non finanziata proporzionalmente rispetto a altre Province. I numeri dicono che la Provincia di Brescia ha il 12% della popolazione regionale e il 20% della sua estensione territoriale, ma riceve risorse pari al 9%. Con ripercussioni sugli utenti del servizio, tamponate da Provincia e Comune di Brescia.
Senza dimenticare il tema della tutela ambientale e della qualità dell’aria, che non riguarda solo le grandi città, ma anche i piccoli Comuni e chi li abita. Il tema del lavoro, soprattutto per i giovani e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Il tema dell’abitare con il sistema ERP, che non funziona per nulla e rischia di ingenerare insicurezza.
«Un tema a me particolarmente caro è poi quello della legalità e della trasparenza. I Comuni, soprattutto i più piccoli, devono essere antenne sul territorio e avere strumenti per intercettare, nonché prevenire delle possibili infiltrazioni malavitose. Insomma – conclude Zanni – credo che ci sia davvero bisogno di chi realmente possa rappresentare il territorio: qualcuno che lo viva e lo conosca effettivamente, e che sia a disposizione di amministratori e cittadini. È ciò che nel mio piccolo ho cercato di fare a Palazzolo nella mia comunità, e come Presidente di ACB: ora sono convinto di potere continuare a farlo anche a livello regionale a favore di tutta la provincia di Brescia».